di Daniele Santi
Il portavoce del CIO Mark Adams ha dihciarato che alla “Russia ed altri paesi che fomentano la discriminazione” oltre alle “leggi anti-gay” potrebbe “non essere più consentita l’organizzazione dei Giochi Olimpici”.
Secondo le dichiarazioni di Mark Adams i Giochi dovranno essere organizzati nel pieno rispetto delle norme anti-discriminazione contenute nell’articolo 6 della Carta Olimpica. Tra i candidati all’organizzazione delle prossime Olimpiadi invernali ci sono paesi ferocemente omofobi come l’Ucraina, la Cina, la Polonia ed il Kazakhistan.
Secondo l’attivista e direttore del gruppo LGTBI internazionale All Out, Andre Banks, il presidente del CIO “Thomas Bach deve imparare la lezione dal fiasco anti-gai di Sochi 2014 ed assicurarsi che nulla di simile possa accadere di nuovo”.
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