di Daniele Santi
E’ un’accusa durissima quella lanciata dall’attivista Edwin Sesange contro i governi di Stati Uniti e Regno Unito e contro il Papa, responsabili dell’odio omofobo attualmente protagonista in Africa.
Secondo Edwin Sesange il primo punto è che l’omosessualità non è non-africana, ma l’omofobia sì; la persecuzione e la criminalizzazione dell’essere omosessuale nel continente è causata da religioni importate e dalla colonizzazione.
In secondo luogo, l’omosessualità non è innaturale, uno “stile di vita” o ” curabile”.
E, terzo punto, fino a quando Regno Unito, Stati Uniti, chiese cattoliche ed anglicane ed altre influenze straniere non si prenderanno la loro parte di responsabilità rispetto all’omofobia, sarà molto difficile combattere contro l’eredità che hanno lasciato.
Si tratta, secondo Edwin Sesange, di passi essenziali per contrastare l’Antigay Bill già votato dalla Camera ed in attesa della firma del presidente.
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