Attraverso attacchi sconcertanti e mirati esclusivamente a ribaltare la realtà dei fatti, le Linee Guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT, pubblicate dall’UNAR e individuate grazie ai seminari realizzati negli scorsi mesi dal Redattore Sociale, sono finite sotto il fuoco incrociato dell’Avvenire e dell’On. Alessandro Pagano (NCD).
Fra le righe pubblicate dal quotidiano dei Vescovi si racconta la presunta volontà di intraprendere una rieducazione dei giornalisti con metodi volti a distinguere i professionisti dell’informazione in “buoni e cattivi”, in “eticamente corretti e scorretti” attraverso un documento “stilato da 29 associazioni di settore”.
Una descrizione dolosamente lontana dalla verità su un documento realizzato raccogliendo i contributi delle associazioni ma la cui elaborazione era naturalmente aperta al contributo di tutti i giornalisti – ai quali principalmente erano rivolti i seminari – che avessero voluto prendere attivamente parte al dibattito e confrontarsi onestamente, anche criticamente, sulla stesura delle indicazioni.
“Le linee guida pubblicate dall’UNAR sono il naturale seguito dei seminari di formazione “L’orgoglio e i pregiudizi” realizzati, come ampiamente segnalato sul sito del Dipartimento per le Pari Opportunità, con il sostegno e i patrocini dell’Ordine nazionale dei giornalisti, della Federazione nazionale stampa italiana, delle amministrazioni comunali, degli Ordini regionali e dei sindacati dei giornalisti delle città di Milano, Roma, Napoli e Palermo.”” – ha ricordato Andrea Maccarrone, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – “patrocini che destituiscono di ogni fondamento l’affermazione secondo la quale l’Ordine non avrebbe condiviso le indicazioni e i principi di attenzione e rispetto ai temi del mondo LGBT promossi dagli incontri”.
A sconvolgere ulteriormente la realtà sono arrivate le dichiarazioni dell’On. Alessandro Pagano, fra i più strenui oppositori della legge contro l’omofobia e la transfobia in Commissione Giustizia e alla Camera, che si è lasciato andare ad affermazioni deliranti sulla libertà di opinione ed espressione e su presunti metodi squadristi volti a intimidire i giornalisti che decidessero di non assecondare con un’informazione compiacente la “lobby gay”.
Queste uscite, dal gusto amaro e medievale, svelano come il Centro Destra di Alfano offra posizioni tutt’altro che “nuove” in materia di tutela e rispetto delle persone LGBT.
Gli inaccettabili attacchi dell’Avvenire e del NCD rappresentano solo l’ultima di una lunga serie di scelte, studiate e criminalmente consapevoli, volte ad evitare ogni occasione di confronto al solo scopo di difendere un’informazione ideologica, basata su menzogne e false interpretazioni dei fatti.
La disinformazione di cui si fa portatore il quotidiano dei Vescovi, costantemente amplificata e rilanciata dai partiti di una destra becera, omofoba e lontana anni luce dall’Europa, non fanno che confermare la vitale necessità di iniziative, come quella promossa dal Redattore Sociale e dall’UNAR, che promuovano un modo corretto, rispettoso e attento di raccontare le vite e le storie delle persone LGBT senza alimentare e farsi colpevolmente veicolo di diffusione di discriminazioni e stereotipi.
Per legge le linee guida cliccate qui.
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