Basta polemiche sulla impossibilità del Consiglio Comunale di deliberare. Se Alemanno avesse approvato il bilancio preventivo invece di spendere soldi che non aveva, oggi saremmo in grado di emanare atti amministrativi sui temi più urgenti della città. L’ex sindaco ha approvato l’ultimo bilancio consuntivo il 7 novembre 2012, e per arrivare a giugno 2013 ha svuotato le casse comunali.
I debiti trovati da quando ci siamo insediati sono debiti sulla spesa corrente. Per essere chiari, le casse sono vuote, proprio per la gestione dissennata di chi ci ha preceduto. Noi stiamo lavorando davvero per i cittadini, cercando di approvare al più presto un bilancio, che pur risanando un debito di 867milioni di euro, cifra da far tremare i polsi, eviti l’aumento delle tasse e un’ulteriore sottrazione di servizi pubblici.
Deliberare sulle deroghe al Piano regolatore come fece Alemanno non vuol dire lavorare per la città, ma distruggere Roma. Se Alemanno avesse deliberato meno, oggi avremmo un decimo dei problemi gravissimi che abbiamo.
Non si tratta quindi di fare polemica sul numero di deliberazioni approvate, ma su quali programmi che riguardano la vita quotidiana dei romani stiamo portando avanti. Certo, così abbiamo spezzato vecchi equilibri malsani.
Del cambiamento hanno tutti paura, perché le novità spaventano, ma noi continueremo a lavorare in questa direzione perché crediamo nella forza del cambiamento.
In conclusione ci poniamo una domanda: la destra sconfitta alle elezioni è preda di smania deliberativa o vuole paralizzare il Consiglio sugli atti per evitare l’approvazione del bilancio nei tempi stabiliti dalla Legge?
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