La propaganda sovietica può molto, nonostante l’Unione Sovietica non esista più come entità politica, come paese Signore di un blocco, ma sia rimasta come uno spirito guida non solo nei popoli che ne sono stati schiavi, ma anche nella formazione politica degli uomini al potere e nella forma mentis dei cittadini del suo ex-blocco.
Ne è dimostrazione la Moldavia che ha prontamente sposato la Legge contro la Propaganda omosessuale di stampo nazi-stalinista adottata da Putin (popolarissimo tra i Moldavi, circa il 70% dichiara di amarlo, secondo un sondaggio), ma sfortunatamente per i numerosi omofobi moldavi, che a Roma vanno a letto con tutti per pochi euro, ma è frocio chi paga, la legge ha avuto vita breve: appena 91 giorni. O giù di lì.
Si trattava di una legge che metteva in un unico calderone, come al solito, omosessualità, pedofilia, prostituzione, pornografia, vietava la divulgazione di ogni immagine “positiva” dell’omosessualità e di qualsiasi informazioni contraria alle relazioni “tradizionali”.
Ma l’UE ha detto che se in qualche volevano – i Moldavi – che si aprissero le trattative per l’adesione all’Unione quella legge doveva essere abrogata. E così è stato.
I Moldavi? Felicissimi. Come si nota dalla foto.
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