di Ahmed Naouali (grazie a Jorge Alberto Chávez Reyes)
Un giovane attivista gay e giornalista algerino ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un manifesto per la depenalizzazione dell’omosessualità in Algeria, accusando apertamente giornalisti, intellettuali e politici e ricevendo in cambio diverse minacce di morte.
Zak Ostmane, che si definisce un “attivista gay per i diritti degli omosessuali e delle donne”, spera ora di poter emigrare al più presto in un altro paese da dove continuare la sua lotta.
Il manifesto dice:
“In Algeria ognuno ha la sua lotta. Sono solidale con tutti: gli attivisti per i diritti umani, le donne, gli attivisti per la democrazia, ma nessuna di queste persone si è mai dimostrata solidale con me, con i miei diritti e le mie rivendicazioni di depenalizzare l’omosessualità punita dal codice penale algerino con pene da 2 a 5 anni di prigione. Gli islamisti, d’altro canto, ci condannano a morte sicura. Sono un giovane gay che paga un prezzo altissimo ogni giorno a causa del suo orientamento sessuale, che non ha mai lasciato di far valere senza vergogna, perché sono convinto che sia un diritto umano fondamentale, essenziale per lo sviluppo della mia personalità, dato che le leggi della Repubblica di Algeria continuano a reprimere tutto ciò che non rappresenta il concetto di normalità e conformità costituzionale e religiosa. Il governo algerino non dà nessun tipo di assistenza alle persone LGTB in pericolo. In ogni caso, i miei amici, sanno che non smetterò mai di far valere il mio diritto di amare chi voglio, che è il diritto di ognuno di noi. Amici attivisti delle libertà democratiche, solo la storia sarà testimone della situazione attuale, vergognosa e scandalosa che anche voi avete contribuito a creare con i vostri silenzi complici e assassini. Oggi io accuso la stampa algerina, gli intellettuali, gli scrittori e gli artisti di questo paese; i politici in primo luogo y tra loro, il Primo Ministro algerino, eletto indebitamente. Li accuso di non fare nulla per cambiare la situazione che da troppo tempo dura e che dura da sempre. Nessuno vede la repressione e il martirio quotidiano all’interno di una società omofobica con le sue leggi discriminatorie e repressive. Sì, la Repubblica Algerina dei Fratelli Caimani, di fatto opprime e reprime gli omosessuali, quindi coloro che vogliano salire sul treno della modernità, dello stato di diritto, dell’emancipazione della società e costruire uno Stato veramente democratico e rispettoso delle libertà individuali e collettive, uno stato dove i Diritti Umani, così come sono descritti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, non siano violati, questo manifesto è una dichiarazione a favore dei diritti della comunità LGTB in Algeria, dato che il silenzio e la compiacenza sono stati sempre fattori indicativi delle grandi tragedie umane”.
Il giovane, come dicevamo, è già stato minacciato di morte e sta cercando di uscire dal paese per poter continuare la sua lotta per le libertà delle persone LGTB in Algeria e per un regime veramente democratico nel Paese.
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