di iiiTiii twitter@iiiiiTiiiii
Il 2 agosto del 1980 alle 10.28, ero un ragazzino, stavo ascoltando la radio, suonavano Disco Inferno dei Trammps, la musica venne interrotta e uno speaker emozionato e poco professionale, disse: “C’è stato un attentato alla stazione di Bologna, non sappiamo nulla di più”.
Mi si gelò il sangue. Il mio migliore amico partiva per il mare, in treno, proprio quel giorno, per due giorni non sappi nulla di lui. Quella fu la mia angoscia da quindicenne che pensava di avere perso il suo migliore amico.
Lui sopravvvisse, altri ottanta no. La vergogna per quell’attentato senza colpevoli, che i governi della vergognosa destra del vergognoso Berlusconi hanno ignorato, che lo Stato ha ridotto a ricorrenza retorica, è qualcosa che l’Italia non laverà mai. Nessun colpevole, solo vittime. E colpevoli che in questo paese diventano vittime, senza nessuna giustizia vera. Mai.
Oggi celebriamo il 33 anniversario, con poche righe vi ho reso partecipi dei miei ricordi di ragazzino. La mi indignazione da adulto ne la tengo per me. Perché siamo in tempi ci spudorati in cui ci vuole pudore. E chi non ce l’ha dovrebbe coltivarlo.
Che nulla di simile abbia mai a ripetersi.
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