La Tunisia è di nuovo nel caos dopo l’omicidio di Mohamed Brahmi segretario generale dello stesso partito di Chokri Belaïd morto ammazzato, con le stesse modalit,à sei mesi fa.
Gli oppositori dei partiti di ispirazione religiosa che stanno distruggendo la Tunisia, la sua economia, che hanno fatto retrocedere i diritti delle donne e che vogliono una Tunisia medievale come l’Afghanistan, hanno incendiato la sede del partito al potere con meno di un terzo dei voti Ennahda nella cittadina di Sidi Bouzid, da dove la rivoluzione iniziò, frenando i deliri onnipotenti di Rachid Gannouchi, leader del partito, che aveva affermato riferendosi ai Fratelli Musulmani egiziani, “Il nostro paese è l’unico modello di successo nella regione”.
Non con i Salafiti in giro in moto ad ammazzare gli esponenti dei partiti laici, non con l’arresto di esponenti politici laici accusati di omosessualità con i partner sessuali che svaniscono nel nulla, non con gli integralisti che si impossessano di strade per pregare bloccando il traffico dei residenti (non abbiamo nulla contro la preghiera, immaginatevi, ma agli dei che vengono invocati per imporre un regime non crediamo per niente), succede ad Hammamet, nessuno ne parla, non con una Polizia incapace, spesso collusa, sicuramente corrotta, che nemmeno indaga sugli assassini.
Intanto la Tunisair, compagnia di bandiera, cancella tutti i voli da e per il paese – bruttissimo segno – e i sindacati proclamano lo sciopero generale.
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