Il paese è così democratico che la protesta è legale solo se è una sola persona a praticarla, per essere due c’è bisogno di permessi, timbri, carte bollate, perché la democrazia di Putin è una cosa seria.
Quaranta persone domenica, e altre quattro ieri, sono state arrestate per protestare contro la firma della legge antigay voluta da Vladimir Putin e dalla Chiesa Ortodossa, votata all’unanimità dalla DUMA e firmata dal presidente ex capo del KGB il 30 giugno scorso.
Quasi una cinquantina sono stati gli attivisti LGTB che il regime ha arrestato negli ultimi due giorni, colpevoli di manifestare contro una legge liberticida e contro il nuovo ordine russo voluto da Putin che soffoca ogni dissidenza, ogni differenza e presto, ogni libertà individuale.
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