Che nel Pd, continui a regnare il caos, nonostante l’ottimo risultato elettorale delle amministrative, non è un mistero né una grande novità. Forse per questo l’attuale segretario del PD Guglielmo Epifani ha ritenuto non essenziale attribuire la delega sui diritti civili a qualche esponente del nuovo esecutivo nazionale. Con tutta la bontà possibile di chi ne ha ormai viste di tutti i colori e non si stupisce di nulla, posso imputare all’inesperienza e alla scarsa dimestichezza sulle libertà civili da parte di chi fino a poco tempo fa si occupava non di politica, ma di sindacato.
A Epifani certamente nessuno ha fatto notare prima, durante e dopo, la “svista” . Ed è questo il vero tema: le correnti troppo impegnate a spartirsi le poltrone nella nuova segreteria e nella commissione per il congresso, dei gay, del testamento biologico, del divorzio breve, delle nuove cittadinanze, della fecondazione assistita, della difesa della 194, dell’introduzione del reato di tortura, della cancellazione delle vergognose leggi sulla clandestinità e sulle droghe, e così via, non gliene importa un pippera. Che fare?
Ritengo il Pd decisivo in Parlamento affinché su questi e altri temi si possano approvare leggi e abrogarne altre, quindi, funzionalmente continuerò, come sto facendo da anni, come semplice iscritto, a rompere le balle. Certo mi piacerebbe stare in un partito più “comodo” come Sel dove almeno non ti devi rompere le pelotas ogni volta che si affrontano questi temi, ma per me il risultato è essenziale, quindi, sto dove mi mal sopportano, cercando di spingere per gli obiettivi su cui sono impegnato da decenni.
Il quadro è sconfortante, per fortuna la rete che ho fondato Equality Italia, mi procura molte soddisfazioni, perché quando lavori nel sociale, in relazione con differenti esperienze respiri a pieni polmoni e comprendi che sono i dirigenti del Pd fuori dal mondo, quello reale, della vita concreta delle persone.
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