Una folla di fascisti omofobi ha attaccato con violenza inaudita un gruppo di attivisti gay nella città di Voronezh, quando questi ultimi stavano manfiestando contro le leggi omofobe che gli stati russi stanno approvando uno dopo l’alro.
L’attacco, oltre a spiegare da che parte stia la popolazione russa quando si tratta di omosessualità, ne segue un altro avvenuto all’esterno del Parlamento Russo, il giorno dopo che un club di football, lo Zenit, fosse obbligato dalle autorità sportive europee a negare di essere omofobo e razzista.
I manifestanti protestavano per le leggi contro la presunta “propaganda omosessuale”, duramente condannata anche dal Parlamento Europeo, che mette alla gogna comportamenti ritenuti atti alla propaganda omosessuale senza specificare quali essi siano.
Il Primo Ministro Medvedev ha dichiarato che non vede nessuna ragione per discriminare gli omosessuali, ma non fa nulla per impedire che siano pestati o che le leggi contro la “propaganda omosessuale” siano votate.