di Giancarlo Grassi
Bersani che la mamma dei populismi e della demagogzia è sempre inczinta ha vinto. E ha vinto benissimo. Il 60% dei votanti del PD ha deciso che lui doveva essere il candidato Premier del centrosinistra. Renzi si è portato a casa il 40% dei voti. Dice che ha perso, ma sa che ha vinto, perché quasi mezzo partito adesso è con lui. E lo sa anche Bersani. La vittoria del segretario PD rigalvanizzerà anche il patetico vecchietto, il sempre pericolosissimo Burlesconi, che potrà rispolverare l’antico adagio dei comunisti che si mangiano i bambini, non potendo tirare in ballo le minorenni che è terreno minato.
Le primarie del PD sono state uno straordinario esempio di democrazia dei cittadini, se ne è accorta anche Giorgia Meloni, che le vuole a tutti i costi per il Pdl, o per quello che ne resta, affermando in Twitter che sono state un grande esempio di partecipazione, ma è mancato il rinnovamento. Lei è molto brava, e sa che o ce la fa adesso o mai più, ma non rappresenta certo il nuovo.
Ora ci aspetta una lunga campagna elettorale, con toni anticomunisti da una parte, apocalittici come sempre, con le armate televisive del Kapo pronte a lanciare le loro bombe a tempo e con il buon Bersani che si gzioca i maroni. Vive l’Italie!
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