di G.Carlo Grassi
Chi ha seguito l’avvento del Don Giulio Maria Tam e la sua arringa ai 5 mila nostalgici del Duce accorsi a Predappio che sono riusciti a disgustare persino il presidente di Casa Pound, si sarà reso conto di cosa c’è sotto il vestito.
Niente. Appunto. Fascismo bieco, nostalgico, la necessità di essere lì perché si sta sempre meglio quando si stava peggio e una nuova (l’ennesima, patetica e inutile) occasione per aizzare i cani contro gli omosessuali e l’aborto. La solita vecchia storia cui la Chiesa medievale di Ratzinger ci ha abituati.
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