di La Lurida
L’inserto Letture del Corriere della Sera della domenica, inserto interessante e discutibile, come qualsiasi inserto, si soffermava ieri, con una certa ironia, sul fatto che dopo il “Gruppo 63” fosse nato il “Gruppo dei 140 (caratteri di Twitter)“, e sull’uso che ne viene fatto.
Per esempio il buon Jovanotti, la cui fortuna è di gran lunga superiore al suo valore artistico e culturale, si esprimeva in un Tweet sul romanzo del cantante dei Negramaro, perché bisogna sempre trattarsi bene tra colleghi che non si sa mai, sottolineando il “grande lavoro sul linguaggio” dell’esimio (suo) collega.
E’ evidente che il lavoro sul linguaggio deve avere colpito il Sig. Cherubini che nella sua fortunata vita artistica non solo sul linguaggio ha lavorato poco (ricorderete i patetici sonetti (sic) pubblicati sul suo profilo di Facebook qualche mese fa o la sua insulsa poesia (sic) sulla morte di Lucio Dalla), ma ha spesso scambiato la sua ignoranza lessicale e sintattica per arte.
Ora che il ”famoseo” ha anche Twitter e può continuare a permettersi di inondarci con le sue inutili cazzate, speriamo in una rete sociale dove si possano costituire collettivi di gente con più cultura e meno ego dove si possa ricominciare a valutare il reale valore delle opere altrui e meno il conto in banca che generano.
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