C’avevano già pensato i vescovi spagnoli a sostenere l’aberrante tesi, ora un frate americano, frate Groeschel, torna sulla questione dichiarando che quando si parla di preti pedofili ”la gente ha in mente l’immagine di una persona che aveva cattive intenzioni” quando invece ”in un sacco di casi è il giovane di 14, 16 o 18 anni a sedurre il sacerdote”. E il sacerdote che ha fatto voto di astinenza, cede. Ché la fame è brutta, dicono in Emilia.
Perché è umano. Cosí che gli si deve umana comprensione. La stessa che la Chiesa manifesta nei confronti delle persone omosessuali che non violentano minorenni perché ”sono sedotti” e che vogliono vivere la loro vita in pace con la persona che hanno scelto. Se poi aggiungiamo che il frate ha aggiunto che ”la maggior parte” di queste relazioni tra un minore e un prete ”sono di natura eterosessuale” abbiamo chiaro il quadro della demenza dei vertici della Teocrazia di Roma e dei suoi accoliti.
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