”I miei fratelli hanno giurato che mi bruceranno vivo”. Ricorderete la storia di cinque senegalesi accusati nel 2009 con l’accusa di omosessualità. Lui faceva parte di quel gruppo. Dopo essere stato pestato a sangue, dopo che i suoi fratelli gli gettassero acqua bollente sulle braccia. Dopo essere fuggito in Gambia, è stato oggetto di un processo di espulsione e ha dovuto lasciare il paese in cinque giorni.
Ha cosí viaggiato con falsi documenti fino a Toulouse, in Francia, dove ha rischiato di essere rimpatriato immediatamente dopo la sua discesa dall’aereo. Davanti al pianto del giovane hanno acconsentito a fargli un interoogatorio telefonico di quindici minuti, dopo il quale le autorità hanno affermato che non ci sono prove sufficenti sulla sua omosessualità e gli hanno rifiutato la domanda d’asilo. Il giovane rischia cosí di essere rimpatriato di nuovo. Se rientra in Senegal lo ammazzeranno. E’ questa la politica d’accoglienza dell’UE?
L’intera storia, in francese, su Tetu.com
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