Gli organizzatori dicono che alla partenza del corteo di partecipante al Pride romano ci sono sessantamila persone, che diventano centocinquantamila (per clonazione?) all’arrivo. C’è tutto l’inutile gotha del movimento, tutto coloro che non hanno portato a casa niente, nemmeno le briciole, negli ultimi vent’anni, sono lí. Gridano che l’Italia ”è in ritardo”. Non se n’era accorto nessuno.
Dopo la straordinaria rivelazione -di Paola Concia, una di quelli dell’inutile gotha, tra i pochi fortunati che si sono potuti sposare all’estero, per amore e per rivendicazione politica pare, lei che è deputata del PD e lotta tutti i giorni dentro e fuori del PD, come se essere pestati per la strada non fosse una lotta- i sessantamila-centocinquantamila gridano che ”vogliono tutto”. Che è il miglior modo per non ottenere nulla.
Vogliono tutto e lo vogliono adesso. In venti anni non hanno ottenuto nulla questi inutili tromboni che organizzano e popolano i gay pride per la loro insulsa e inutile visibilità e adesso gridano e fanno gridare che ”Vogliono tutto”: per induzione divina? Perché sono intelligenti? Perché sono qualcuno? Perché sono gay e lesbiche? Come potranno ottenere ”tutto” nel paese più omofobo dell’Unione Europea dove i sondaggi sono raccapriccianti, dove nessuno di questi Signori del Movimento si è preoccupato di creare un minimo di consenso nella società: hanno parlato a loro stessi, alle loro associazioni, ai loro iscritti, presunzione gravissima che tutti gli omosessuali italiani stanno pagando a carissimo prezzo.
Come è possibile che data la situazione che vivono lesbiche e gay in Italia solo centomila persone partecipino al Gay Pride, quando in Spagna dove tutti i diritti sono conquistati, il Gay Pride di Madrid non raduna meno di un milione di persone (al grido di ”Difendiamo i nostri diritti”)?
C’è probabilmente qualcosa che ci sfugge, e la nostra dichiarata inimicizia con le vergognose strategie dell’associazionismo lgtb dello stivale non ci aiuta. Trenta sigle diverse, dice l’Unità (che pubblica praticamente solo foto di Drag Queen e alcune tette nude, tanto per combattere il detto popolare che al Gay Pride si vedono solo culi e tette e travestiti, perché questo la gente dice), e non portano in strada che sessantamila-centocinquantamila persone.
Qualcosa non va.
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