Un’altra idea decente del PD è quella partorita dal segretario Pier Luigi Bersani che ha proposto di dimezzare i rimborsi elettorali ai partiti, una opportunità unica per risparmiare 90 milioni di euro l’anno e che farebbe contento il governo di Monti.
Nessuna possibilità di idee che facciano contenti gli Italiani: tipo il rinnovo totale di obsolette chiappe da poltrona, che da diversi lustri ormai popolano l’asfittico panorama politico dello Stivale con Tacco (sappiamo che è troppo gay, ma il tacco c’è) ed i cui nomi sono noti.
O un programma elettorale che non sia basato sulla captatio benevolantiae, ma sulla reale dinamicità di idee e misure, su politiche lungimiranti che facciano i conti con il domani e il dopodomani dimenticandosi lo ”ieri” e l’oggi che già non esiste più.
Sappiamo che stiamo parlando di Bersani, D’Alema, Berlusconi, Fini, Casini, Rutelli e di tutto quello che ruota attorno a loro. Risulta quindi evidente che parlare di politiche attive e di progresso sia come parlare a un impotente della bontà di trombare appena svegli.
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