Gran gesto. Le si deve molto di più, ma le umane risorse sono limitate. Chi scrive ha conosciuto bene Marcella Di Folco, la Marcellona, e l’ha amata molto. Il sito web che annuncia la lieta novella dice che ”Grazie a lei, oggi, la comunità glbtqi non ottiene solo il nome di una via, ma l’apertura di una strada più ampia, di un riconoscimento”.
Abbiamo ragioni per sospettare che se Marcella Di Folco fosse viva manderebbe affanculo tutti quanti e sarebbe incazzata nera per la piega che hanno preso le cose nel Belpaese e dentro il ”movimento” del Belpaese. E che di avere una strada con il suo nome gliene fregherebbe poco. Peró lei se ne è andata il 7 settembre dello scorso anno. Cosí che via libera alle celebrazioni e a una strada con il suo nome. Chi l’ha conosciuta e amata per tutto ciò che era e non per ciò che rappresentava non può che essere contento.
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