E’ bastato il grido di Alfano ”Se vince la sinistra approveranno i matrimoni gay’‘ o qualcosa di simile perché tutti quelli che a sinistra si incazzano quando qualcuno dice che sono di destra impazzassero con i loro ”no”, ”non ci abbiamo mai pensato”, ”i matrimoni gay non sono nel nostro programma” e via di questo passo.
Il più patetico tra tutti gli interventi è stato quello della Presidente invisibile del Partito che non c’è, parliamo naturalmente di Rosy Bindi e del PD, che ci ha informato che la nostra Carta Costituzionale prevede che il matrimonio sia quello tra un uomo e una donna. Se la Signora che perde un’altra preziosa opportunità per tenere la bocca chiusa, non volesse trattarci tutti da scemi ci sarebbe anche da ridere, ma il patetico intervento della donna che siede su un’inutile scranno politico da ormai troppi lustri senza che abbia mai lasciato un segno di qualche peso, si autodistrugge di fronte alla chiarezza dell’art.29 della Costituzione che recita testualmente:
”La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”
Qualora la Presidente Bindi lo desiderasse lo potremmo pubblicare due volte.
Qualora il vicepresidente del PD Scalfarotto volesse intervenire sulla questione ospiteremmo volentieri un suo prezioso comunicato stampa.
Qualora la Presidente Bindi volesse decidere di stare zitta sappia che farebbe contenti molti italiani che di lei non sanno nulla, non essendoci nulla da sapere.
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