Meglio tardi che mai, sono riuscito a fare un salto a Milano per vedere l’imperdibile mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi a Palazzo Reale. Aperta al pubblico il 22 Settembre scorso, lo rimarrà ancora solo sino al 29 Gennaio.
Mi sono preso una giornata di vacanza ed ho fatto un’andata e ritorno da Venezia, per “essere ricevuto”! Sono arrivato nel primo pomeriggio, ma c’erano già molti ospiti e man mano altri se ne aggiungevano.
Sorvolo sull’allestimento con quella saletta vuota iniziale con centinaia di missive sospese, voci fuori campo ed un letto sfatto, più due parallelepipedi specchianti a metà percorso, ovviamente, con migliaia di ditate, come anche sul silenzio degli allarmi, nonostante troppe dita protese a pochi millimetri dalle tele!!!
Ho apprezzato il rosso cupo delle pareti, già molto visto, ma sempre efficace, non sempre l’illuminazione che talvolta, specie con le opere più grandi, provocava fastidiosi riflessi. Ma, superate queste perplessità, la “personale” di una pittrice di tale levatura, rappresenta un’occasione veramente molto importante.
Attenta e ben congegnata la proposizione delle opere che dà un’idea precisa delle scelte dell’artista, del suo stile, dei suoi amori, delle sue ossessioni. Molte storie bibliche, perlopiù efferate, con maschi fascinosi ed indifesi che stanno per essere barbaramente uccisi, che stanno morendo in maniera orribile, sgozzati, decapitati ed altro!!! Si perde il conto delle teste mozze… quanta bellezza sprecata, ma sappiamo che erano dei pessimi soggetti e che le ragazzacce assassine avevano i loro buoni motivi! Si chiamavano Dalila, Giuditta, Salomé, Sisara.
Poco Nuovo Testamento, ma un CRISTO E LA SAMARITANA AL POZZO da collezione privata, sì. Tela di grande pacatezza ed equilibrio in cui la donna, bella e forte come tutte quelle che ci stanno intorno, attenta, la tempia appoggiata alla mano, ascolta il Nazareno che la guarda dolcissimo dicendo parole indimenticabili; alle loro spalle, in alto, una città turrita. I Temi tornano spesso: uno frequente ed in due esempi magnifici, riguarda Betsabea, un altro Susanna ed i suoi persecutori, che faranno una pessima e meritata fine!
Sono tutte versioni, variazioni, spostamenti, slittamenti spaziali per una galleria di donne forti, siano esse storiche, mitiche, allegoriche. Come la Cleopatra infine pacificata, oppure La meravigliosa Esther svenuta davanti ad un giovane, elegantissimo, trepido, premuroso Assuero! Chiudo con il meraviglioso S.Gennaro da Pozzuoli.
Mostra realmente imperdibile! Il mastodontico catalogo pubblicato da 24 Ore Cultura, è strumento indispensabile per la visita, che consiglio di avere in mano dall’inizio!
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