Il nostro sarà come sempre un commento impopolare, e ci insulteranno via email, ma ci abbiamo fatto l’abitudine: l’inutile On. Scilipoti, un altro dei tanti che il berlusconismo ci ha messo tra i coglioni grazie al Porcellum, mai troppo odiata legge
elettorale che nessuno vuole effettivamente cambiare, si sta esprimendo contro la popolazione omosessuale italiana con i mezzi che la sua statura intellettuale gli consente. Che sono poveri. Così l’ultimo paragone è tra lesbiche (l’On. Paola Concia in questo caso) e ladri. Le lesbiche italiane sono giustamente furiose, ma crediamo sia il momento di smetterla di gridare, di smetterla di rispondere a tono, di smetterla di usare l’arma delle parole forti e di studiare altre strategie. Quali? Non siamo geni della politica, quelli sono tutti appannaggio di Arcigay e dei suoi circoli associati, certo è che non è stato fatto nessuno sforzo reale per parlare alla gente, quella che pensa che chiama gli omosessuali froci e lesbiche e pervertiti e che scrivono porcate su facebook indirizzate a questo o quel personaggio pubblico. Non è stato fatto nulla affinché l’opinione pubblica italiana possa sviluppare nuovi punti di vista sulle questioni importanti che riguardano le omosessuali genti. Si grida, uno è più permaloso dell’altro, troppo ego, nessuna soluzione, nessuna capacità di mediare. I circoli concentrati sul proprio ombelico. Le cose dovranno cambiare o, Scilipoti o no, andranno di male in peggio.
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