Si sapeva, nonostante le belle e inutili parole dell’inutile Franceschini. Un parlamento di gente mediocre e viscida taccia di incostituzionalità la norma anti-omofobia e blocca ogni possibilità di ulteriore
discussione sul tema. Paola Concia scoppia in lacrime, e ne ha tutte le ragioni. Ci si appella alla Carfagna contro ogni possibile senso del ridicolo, e le si chiede di presentare una ”proposta di legge più forte e non boicottabile”, ignorando che siamo di fronte a forze politiche fasciste, liberticide e attente solo agli interessi dei potenti. Arcigay ci invia l’ennesimo comunicato indignato e vuoto (e in inglese, non ci soffermiamo sulla qualità) come tutte le azioni che quest’altra accozzaglia di cialtroni si è inventata negli ultimi quindici anni. Aspettiamo che il genio di Mancuso faccia quello che ha detto di fare, nomi e cognomi degli omosessuali omofobi che siedono in parlamento, per vedere squadristi agli angoli delle strade armati di manganelli. Bravi elettori di Al Tappone & Soci, bell’Italia avete fatto!
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