E arrivò la prima fatwa contro Vendola. L’Imam di Milano – che andrebbe espulso per non rispettare i valori di tolleranza della Costituzione Italiana, ma il governo è troppo impegnato a salvare le chiappe del
Nano e il PD troppo impegnato a pensare come non fare ciò che deve fare per denunciarlo e espellerlo, meglio prendersela con i tunisini che scappano dal loro paese – ha inveito contro Nichi Vendola e ha ordinato ai musulmani milanesi di non votare ”per Sinistra, Ecologia e Libertà, perché la condotta del suo leader, Nichi Vendola, non rispecchia i valori dell’ Islam”. Ali Abu Shwaima è in Italia, che è una teocrazia (sic), ma non musulmana, così che stia zitto. Di diverso parere è Davide Piccardo, giovane candidato musulmano al comune di Milano che ha dichiarato: ”E’ improprio emettere un verdetto giuridico di tipo islamico sostenendo che è un peccato votare per noi, perché i partiti vanno giudicati per i loro programmi e non per le scelte di alcuni singoli”. E poi ha aggiunto: ”Ritengo che la mia comunità non possa rimanere in questo stato di arretratezza culturale, ma debba andare avanti per garantire i diritti di tutti”.
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