Aveva fatto scrivere cento volte a un alunno ”sono un deficente” dopo che questi aveva apostrofato un compagno con l’epiteto di ”gay femminuccia”. Il tribunale di Palermo l’ha condannata a un mese di
carcere (pena sospesa) per ”abuso di mezzi di correzone”. Che bello vivere in un paese dove chi fa una cosa giusta viene condannato e i delinquenti e i puttanieri magari si eleggono in parlamento e sono stipendiati anche con il denaro di chi subisce ingiustizie…
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