di Giovanna Di Rosa
Il giorno prima Roberto Fico diceva: “Mai alleanze con questa gente”, riferendosi a tutta la “cricca” parlamentare, ed il giorno dopo Beppe Grillo gli ricordava che conta tanto come il due di picche se si gioca a briscola lanciando l’idea di un’intesa tra M5S, Forza Italia e Lega di Salvini. Tutte balle, sapete? Tutte balle per sparigliare ancora un po’ le carte dopo essersi convinti di avere vinto facendo naufragare il referendum. Perché anche i grillastri hanno un po’ il difetto di Vendola e dei suoi predecessori, le paranoie politiche alla D’Alema e pregiato staff: “O le riforme le facciamo noi, ché siam più bravi, oppure non se ne fa nulla”. Naturalmente, per ora, non se n’è fatto nulla. Vedremo il futuro cosa ci riserverà.
Nel frattempo il Gran Sacerdote della Setta del Sacro Blog ha ottenuto un fantastico risultato: tutto è rimasto esattamente com’era e Renzi non è diventato il salvatore della patria. Del resto, i salvatori della patria – ce n’è sono sempre due o tre in giro, in questo paese – sono in perenne competizione tra loro e generano disastri, anziché salvarla sul serio la patria. Così, mentre l’agonia del PD si consuma in via del Nazareno (pensa un po’ quali coincidenze tocca scomodare), l’agonia dell’Italia si consuma e basta. Da un lato un guitto pregiudicato si autonomina post-figlio di dio, dall’altro i suoi sindaci collezionano disastri, i suoi accoliti firme false e processi, i suoi parlamentari “No a tutto” alla bella cifra di 14mila euro al mese. La coerenza e l’onestà sono servite.
(7 dicembre 2016)
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