di Daniele Santi
Lo stop in un bar per cornetto e cappuccino mi ha permesso di carpire la conversazione tra quattro signore molto in là con l’età che commentavano le notizie sull’immigrazione che il telegiornale di Canale 5 propina alle 8 del mattino ai disperati che nulla hanno di meglio da fare che non sia lo stare a sentire. Mio malgrado, essendo il televisore del bar sintonizzato su quel canale, mi sono dovuto adeguare, anche se ritengo, per fortuna, di avere di meglio da fare. Irrilevanze a parte, la cosa che più mi ha stupito sono state le immonde idiozie che uscivano come un fiume di veleno in piena dalle bocche delle quattro e che vi elenco di seguito, dettagliandole.
- Noi Italiani anche quando c’era la guerra non siamo mai andati in altri paesi a rubare il lavoro;
- Questi extracomunitari di mxxxa che gli danno [sic] 35 euro al giorno per stare al bar a fare niente;
- Non è scritto da nessuna parte che li dobbiam prender tutti noi che adesso l’Europa dà i soldi a Renzi per mantenerli questi negri [sic] e a noi niente;
- Se avevano [sic] voglia di lavorare trovavano lavoro anche a casa loro;
- E adesso ci tocca anche di pagargli la pensione;
- Amenità varie.
Non ci si aspetta certo da quattro ultrasettantenni alle prese con la devastazione del tempo che siano immuni alla demenza, ci si aspetterebbe che nel corso della loro vita avessero sviluppato l’immunità all’inumanità. Ma è evidente che non è così.
Le opinioni delle povere donne sono facilmente confutabili, le quattro – presumibilmente pensionate – ricevono il loro assegno mensile anche grazie ai contributi che i troppi vituperati extracomunitari versano all’INPS (a proposito perché nessuno chiama mai gli statunitensi extracomunitari?); anche i sassi sono al corrente delle migrazioni di massa degli Italiani verso le Americhe agli inizi del ‘900; persino un idiota è a conoscenza che l’Africa sta esplodendo e che questa gente fugge da guerre e terrorismo, poi che non lo voglia vedere è cosa altra; tutti sanno che voglia di lavorare gli immigrati ne hanno da vendere, prova è che fanno lavoro che i nostri giovani si guardano bene dal fare, schifati dall’idea di spostare pietre; la pensione se la pagano versando i contributi, come facciamo tutti noi.
Fermo restando il diritto di ognuno di rovinarsi la vita dando la colpa agli altri, e a Roma è lo sport nazionale, rimaniamo sempre un po’ a bocca aperta di fronte a queste espressioni di odio gratuito misto ad ignoranza e stupidità che avvelena non solo e soprattutto la vita di chi ne è vittima, ma anche quella di coloro che vogliono vivere in pace.
Un’ultima considerazione: il TG di Canale 5 nel corso del servizio sull’immigrazione mai, dico mai, ha pronunciato le parole guerra, terrorismo, dittature.
(28 ottobre 2015)
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