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Quel muro in Ungheria che distruggerà l’Europa

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Ungheria Muro Anti Immigratidi Il Capo

 

 

 

Il muro, voluto dal regime di estrema destra che sta distruggendo le libertà individuali in Ungheria, la libertà di stampa già messa a dura prova, così come le libertà individuali, da un premier senza scrupoli, oltre che da un popolo (a maggioranza quasi assoluta) schierato verso l’estrema destra intollerante e filonazista, sono un altro serissimo problema che l’Unione Europea non sta affrontando come dovrebbe, se non con deboli proteste e comunicati.

 

Il muro annunciato da Orbán nel cuore d’Europa per impedire l’entrata di profughi ed immigrati è già stato costruito nella sua quasi totalità: mancano poche decine di chilometri. La mano d’opera è stata pescata tra i disoccupati ungheresi e tra i militari. Duecento e passa chilometri di filo spinato con fondamenta di oltre due metri (grazie a teconologia italiana), sono già lì ad impedire il passaggio dei profughi dai Balcani. Per le poche decine di chilometri che mancano basteranno pochi giorni.

 

Orbán con questa sua scelta propagandistica riesce a spostare a suo favore le lancette del consenso popolare e riduce le autorità di Bruxelles a burattini ridicoli che non riescono ad intervenire in un processo di divisione che è contrario ad ogni trattato europeo e a tutti gli accordi sottoscritti dall’Ungheria al momento della sua adesione all’UE. Il profondo razzismo di certa Europa, manifesta sé stesso, ancora una volta, in tutta la sua pericolosità sociale e politica.

 

Scelte come quella ungherese sono un attentato consapevole alla convivenza civile di un intero continente. Ce n’è abbastanza per buttare fuori il Paese di tutte le intolleranze, la cui cultura è rimasta profondamente filo-neo-sovietica e liberticida, da un’Unione Europea che più che mai, dopo questa scelta, ha bisogno di recuperare le ragioni (umane) della sua esistenza. Se Europa dei Diritti deve essere che lo sia. E che la scelta sia compiuta fino in fondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(17 agosto 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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