di Paolo M. Minciotti
Voi ricordate sicuramente l’omofobo russo leader di Occupy Pedophilia, quello che adescava ragazzini sui social networks per poi violentarli, usare loro violenza, pisciare loro addosso e quindi pubblicare le foto delle violenze on-line con commenti del tipo “Ne abbiamo rovinato un altro”? Lui, Maxim Sergeyevich Martsinkevich, catturato e processato a Cuba e condannato a cinque anni – per violazione della legge sull’immigrazione, cosa pensate? – ha vista la sua pena ridotta a tre anni.
Tre anni di campo di lavoro a Cuba, non lo si invidia, vero è che la compassione umana viene meno sapendo ciò che l’uomo in questione ha fatto patire alle sue vittime.
(13 novembre 2014)
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