di La Karl du Pigné twitter@lakarldupigne
Avete paura. Ecco perché ci insultate, con i vostri cartelli offensivi con i quali ci discriminate. Con i vostri libri, quando, in piedi e in silenzio, vi ergete a esercito combattente, baluardo della famiglia “naturale” a testimoniare la vostra presunta “moralità”” e contro le nostre scelte di vita, di affetto, di famiglia. Magari non ce lo dite così chiaramente, ma questo è quello che pensate. Ma avete paura. Quando i vostri rappresentanti politici, quelli che voi avete votato, vanno in tv e fanno i soliti, falsi sermoni sulla famiglia, sui bambini che devono avere un padre e una madre per crescere bene. Avete paura. Avete costruito il vostro consenso su informazioni false e voi, sì proprio voi, siete figli di quella feccia pericolosa che nel corso del tempo ci ha bruciato sui roghi come le streghe, poi messi al bando e incarcerati, ancora dopo deportati nei campi di sterminio. Ma avete paura. Continuate a non capire che per voi è finita. Vi arrampicate su una protesta risibile e siccome avete paura, diventate ancora più pericolosi.
Sabato 18 ottobre, in Campidoglio, quando siete riusciti a salire prima di tutti gli altri nella piazza, eravate uno sparuto gruppetto: tra di voi uomini nerboruti con il tatuaggio di Mussolini sull’avambraccio, bandiere tenute da bastoni e caschi. A difesa della famiglia gridavate “vergogna!”. Fra vent’ anni avrete il coraggio di fare vedere ai vostri figli le foto della vostra protesta o vi vergognerete?
All’interno di una delle sale del Comune si consumava un piccolo, simbolico atto di civiltà e di rispetto. E voi, insieme alla Meloni, ad Alfano, a Giovanardi, alla Rocella e ai beceri consiglieri comunali della destra, avete avuto paura. Avete paura perché ogni giorno che passa vi dimostriamo che le nostre famiglie sono molto più belle e più sane delle vostre, che i nostri figli sono felici e crescono benissimo con due mamme o con due papà. Dovreste leggere, non in piedi come fate, ma in ginocchio, a chiederci scusa, degli innumerevoli delitti che le vostre famiglie naturali, quelle che così strenuamente difendete, compiono quotidianamente: donne fatte a pezzi, sgozzate, buttate nei cassonetti. Sventrate le vostre famiglie, uccidete i vostri figli per vendicarvi, li usate come merce di scambio quando le vostre famiglie poveramente si sgretolano come castelli di sabbia. E come se questo non bastasse, insegnate ai vostri figli che i gradi di responsabilità cambiano a seconda delle persone che si hanno davanti. Voi, la famiglia “naturale” certificate con i vostri immondi comportamenti, che è colpa meno grave, se non addirittura “solo uno scherzo” o “un gioco”, infilare un tubo nel culo di un adolescente grasso e, perché no, bullizzare un ragazzino solo perché porta dei pantaloni “fuori norma”.
Insegnate ai vostri figli questo, salvo poi coprire con vigliaccheria le nefandezze e i crimini del prete di turno, magari nel vostro oratorio, che così “ecumenicamente” si occupa dei vostri pargoli. Ma noi siamo degli avversari formidabili e non abbiamo paura. Vi sfidiamo, anche quelli che fra di noi non pensano né a convolare a nozze né ad avere figli. Perché abbiamo rispetto delle scelte dei nostri fratelli e delle nostre sorelle e saremo loro sempre accanto affinché possano sposarsi e avere figli e adottarne. E tutto questo “deve” farvi paura. Noi siamo l’avanguardia di una nuova società che vincerà, nonostate i vostri sforzi di avversarci in ogni modo. Cambieremo le leggi, ci sposeremo e adotteremo. Le nostre famiglie, quelle che vi mettono paura, cresceranno e si moltiplicheranno.
Vi voglio rassicurare, anche se non ve lo meritate: le nostre figlie con due mamme non diventeranno necessariamente lesbiche, i nostri figli con due papà non diventeranno per forza gay. Non funziona così, altrimenti vi dovreste chiedere come mai le vostre famiglie “naturali” eterosessuali continuino a sfornare figli gay e lesbiche. E quando le nostre figlie e i nostri figli cresceranno, a prescindere che siano eterosessuali, gay o lesbiche, i nostri genitori sapranno accompagnarli con amore ed empatia e se eterosessuali non li porteranno dallo psichiatra, non li picchieranno e li cacceranno di casa, come fate voi.
Ci vorrà ancora tempo, ma i tempi sono maturi. Noi vinceremo.
(19 ottobre 2014)
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