di Daniele Santi
Arriviamo verso le 21 di sabato 24, nella Gay Street [sic] romana, a fianco del Colosseo che a uno non gli pare nemmeno vero di poter bere qualcosa ammirando cotanta meraviglia. Parlo del Colosseo, non della Gay Street [sic] romana. Qualche stand di qua e di là, curiosi pochi. Un paio di associazioni che si celebrano. Un paio di volontari che si celebrano. Normale amministrazione.
Non ci sembra di notare un gran entusiasmo a questa vetrina di Expo Turismo Gay, quando invece ce ne sarebbe bisogno. Di entusiasmo. Perché una roba così che una roba che darebbe anche soldi al di lá della visibilità. Che farebbe anche business al di là del mero associazionismo volontaristico che siam tutti buoni noi dell’associazionismo, dio come siam buoni.
Un evento nell’evento: due cantanti da tre note, tal Claudio Cera che pare essere anche proprietario di un edicola, che c’è bisogno di edicole che funzionino e tal Romina Falconi che prende una nota su dieci, fa una splendida cover di “Rio” dei Duran Duran e sulle ottave alte è magnifica, ma finisce lì. Poi ci regala un inedito che fa venir freddo. Lei si sente Lady Gaga. E un po’ si nota.
I due vengono da “X-Factor” : magari dipende anche da quello.
Parterre de Roi con alcuni nostri magnifici collaboratori: da Alessandro Paesano con amici al seguito a La Karl du Pigné con marito al seguito, più alcune comparse di altre patetiche serate associazionistico-goderecce romane che si sentono direttrici artistiche, ma perdon la vanga per strada. Un cappuccino, e due Schweppes al limone 8 euri. Poteva andar peggio. In chiusura, mentre me ne vado non per noia, ma per compassione, Fabrizio Marrazzo sul palco.
Poteva andar meglio, ma anche peggio.
(25 maggio 2014)
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