Bene. Fatto. Tutto a posto. Hanno votato fatto l’ennesima legge che privilegia qualcuno, permette di accusare i soliti e non protegge chi dovrebbe proteggere. La legge porta la firma di un omosessuale dichiarato: alla faccia di chi ci tacciava di omofobia per dire che non basta essere gay per essere anche utili ai gay. Ricapitoliamo?
Ricapitoliamo. Il PD, Ivan Scalfarotto relatore, M5S e Sel trovano la quadra su una legge contro l’omofobia che permetta l’allargamento della Legge Mancino ai reati contro d’odio per ragioni di orientamento sessuale ed di identità di genere. Poi il Pdl e certi cattolici del PD puntano i piedi e si straccia un accordo, si dirà che è stato fatto per evitare che il M5S affossasse la Legge per incolpare il PD, come se di dare colpe al PD ci fosse bisogno, e se ne cerca uno con il Pdl per non rompere le larghe intese che servono solo ai deputati che la fanno vivere loro malgrado e che dà ai cittadini la falsa idea di stabilità che Berlusconi, inaffidabile sia quando è al governo che quando fa accordi politici che durano fin quando gli conviene, si guardava bene dal rispettare quando era onnipotente figurarsi adesso che l’hanno rimesso coi piedi per terra, farà saltare quando lo ritenga opportuno.
La legge, che deve passare ad ogni costo, diventa una leggina, poi una farsa ed infine una vergogna. La sua discussione viene rimandata più volte, quattro volte negli ultimi tre giorni e poi arriva il 19 settembre.
Il dibattito è disgustoso, lo abbiamo seguito in streaming offrendolo ai nostri lettori: il Pdl si sfila immediatamente, hanno appena dichiarato decaduto il capo, non vorrete che ora votiamo anche una leggina contro i “diversi” vero? La Lega, che dimentica i numerosi gay al suo interno che senza vergogna votano contro la protezione di altri gay, provoca, interviene a vanvera, semina odio: è il suo stile.
Poi spunta il capolavoro: un emendamento, approvato, che applicherà le norme contro l’omofobia a tutti i cittadini comuni, ma garantisce l’immunità a componenti di associazioni, partiti politici, confessioni religiose, il tristissimo subementamento Gitti il cui testo potete leggere di seguito.
La legge viene approvata con i voti di PD e Scelta Civica: il M5S vota contro, con Pdl e Lega, Sel si astiene (discutibilissima scelta) ed il testo Scalfarotto (Leoni si è dimesso, era il relatore del Pdl) viene approvato e passa anche al Senato il 20 settembre, dove il PD trova la maggioranza che serve per far passare l’ennesima legge-vergogna che privilegia ancora una volta i partiti politici, le associazioni a loro legate, coloro che per le loro ragioni di appartenenza politica o culturale, possono continuare a fare ciò che vogliono, mentre il privato cittadino dovrà stare attento a ciò che dice. Pessimo precedente.
Abbiamo detto e scritto, e continuiamo a pensarlo, che la legge non doveva essere una legge bavaglio e che doveva garantire la libertà di pensiero, ma il risultato non è quello sperato. Ci si è preoccupati di tutelare chi pratica omofobia e transfobia e non di chiarire che omofobia e transfobia sono reati.
Davvero non pensavamo che sarebbe stata partorita una legge che garantisce l’impunità agli omofobi (pensiamo a Militia Christi e Forza Nuova, ma non solo a loro) e non protegge le vittime dell’omofobia.
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