Il nonno, che era un mattachione, diceva sempre che ogni giorno se ne alza uno e a volte anche due, si riferiva agli imbecilli. E cosa se non che d’imbecillità trattossi, si può dire del commento che un ormai ex dirigente giovanile del PD ha lanciato a Yelena Isinbayeva dopo le di lei infelici dichiarazioni (ritrattate prontamente) sui gay e lesbiche, augurandole “che tu stuprino”.
Di stupri al’intelligenza deve essere un esperto il giovane e ormai dimissionario dirigente del PD, considerando che con una singola dichiarazione ha stuprato la sua e la poca rimasta al suo partito.
Ma recupera alla fine il giovane dirigente dimissionario Piras dimostrando di essere in grado di chiedere scusa, non lo fanno tutti.
In questo momento e prima di tacere definitivamente e per parecchio tempo, oltre alla nota diramata, posso solo integrare che, dimissioni a parte, accetterò qualsiasi provvedimento di espulsione da parte del mio partito. Inoltre, qualora la nota non fosse sufficiente a recuperare il grave danno da me involontariamente inferto ai danni di tutte quelle donne che abbiano subito violenze e che, a leggere le mie parole, siano state toccate da ennesima violenza, intendo accettare qualsiasi iniziativa legale nei miei confronti al fine di pagare il giusto prezzo, se necessario, anche di fronte alla legge. E se proprio devo continuare a ricevere infiniti e giustificati insulti, chiedo solo che siano sinceri e sentiti e non provengano da altre motivazioni. Chiedo ancora scusa.
C’è davvero bisogno di tanta umana stupidità (e parlo di tutti i protagonisti di questa triste storia)? Non si commentavano da soli comportamento e commenti di Yelena Isinbayeva?
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