di GdR
Non si fa in tempo a gioire per un successo straordinario (dettato da un portatore di voti locale come Pittella, molto forte in Basilicata, e non da meriti calendiani) che subito la realtà dei sondaggi per le Europee di giugno ti fa precipitare dall’orgasmico e pressoché irripetibile 7,7% al 4,1% in discesa di un decimale. Il mondo è uno schifo.
Parliamo di Carlo Calenda e di Azione anche se il discorso potrebbe valere pure per Renzi a sua volta reduce da un 7% in Basilicata, ma che vede la sua lista Stati Uniti d’Europa perdere un altro mezzo punto al 4,7% (un punto e mezzo in tre settimane, mezzo punto alla settimana, un trionfo annunciato, diciamo).
Il resto è fuffa, di fronte a simili trionfi: Meloni è sempre là, ma il calo è continuo da settimane (come testimoniano le supermedie), il PD veleggia tra il 19 alto e il 20 basso – anche se sospettiamo che entrambi i partiti, così come Forza Italia, possano ottenere di più alle Europee) e c’è la conferma del giù ancor più giù della Lega di Salvini. Il M5S è sempre su quei valori mentre guadagna decimali la lista di Santoro che attinge allo stesso elettorato di Conte, solo leggermente più incazzato.
(24 aprile 2024)
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