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Prima la Tunisia, ora l’Albania: la maledizione degli accordi un tanto al braccio

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di Giovanna Di Rosa

I miracolosi e realizzati a velocità da superwoman accordi [sic] di Meloni sui migranti, inspiegabilmente portati a casa a tempo di record, prima con la Tunisia e poi con l’Albania, sono niente affatto inspiegabilmente naufragati, sotto la potente spinta di un carico insostenibile di pressapochismo e presuntuosa leggerezza.

Prima la Tunisia, accordo che doveva essere la soluzione nel suo miracolistico elargire euro a un dittatore che ha cancellate tutte le libertà individuali di una nazione e ha sospeso la Costituzione, ha mandato l’Italia a quel paese e ora la Corte Costituzionale albanese che ha detto, in soldoni, che non ci si fanno i fatti propri interra d’altri a meno che i poteri dello Stato del paese degli altri, non siano più che d’accordo.

E’ la maledizione della politica un tanto al braccio. Il 2024 è alle porte. La maledizione è solo all’inizio.

 

 

(13 dicembre 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 



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