di Giancarlo Grassi
Era campagna elettorale secondo Meloni, c’era in ballo la sconfitta in Toscana – che si sapeva da mesi essere una sconfitta – dunque Meloni era legittimata in qualche modo a dire ciò che disse: “La Sinistra italiana più fondamentalista di Hamas”. Una frase vergognosa.
Ma lei è la presidente del consiglio che è anche un po’ vostra madre, è la signora dei miracoli non mantenuti, è stata eletta con la maggioranza dei voti del 66% di quelli che sono andati a votare, continua a stare attorno al 30% nei sondaggi, cannibalizza i suoi alleati di governo, dunque può dominare sul mondo conosciuto, quindi lei può dire ciò che voi umani non potete nemmeno pensare. Per diritto.
Mentre invece Schlein, rappresentante volgarotta di un gruppo di oppositori definiti più fondamentalisti di Hamas, che reagisce e parla del governo di estrema destra al convegno del PSE, in un inglese migliore di quello di Meloni, leggermente più corretto e parlando a braccio, deve starsene zitta perché sta sputtanando l’Italia all’estero. Ai tempi del bunga bunga questa stessa destra al governo oggi – meno volgare nei discorsi e assai più volgare nei fatti – quando la stampa di mezzo pianeta si burlava del grande sdoganatore, Meloni e tutti suoi si guardavano bene dal commentare sulla reputazione all’estero dell’Italia.
Perché il problema è che questa maggioranza, come tutta la politica che è animata da pulsioni illiberali, che magari tiene anche a freno, ma con fatica, è permalosa e incazzereccia perché mal sopporta chi le va contro: che sia l’opposizione, che sia la stampa, che siano le opposizioni interne, che sia critica da qualsiasi parte provenga, la maggioranza investita dal divino e non dalla maggioranza del 66% e poco più che sono andati a votare non vuole essere criticata, soprattutto quando in ballo c’è la necessità di nascondere la legge di Bilancio, dicasi documento di programmazione economica che, guarda guarda, taglia dappertutto, aggiunge bugie alle numerose già dette da questa premier che parla solo per dire cose che non farà raccontando di farle, e che se la prende con le città metropolitane tagliandone i bilanci, città metropolitane che sono – guarda caso – tutte governate dal centro-sinistra.
(19 ottobre 2025)
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