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Vede segretaria, se cerca di vincere le elezioni facendo i conti coi voti possibili….

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di Giancarlo Grassi

Secondo le solite malelingue da parlamento, le stesse che sottolineano il tracollo di Salvini dal 22% e un po’ al 7,4% in cinque anni, il PD avrebbe scelto dietro perentori ordini dell’onnipotente segretaria di silenziare – non proprio silenziare – ma minimizzare la sconfitta elettorale nelle Marche. Le diamo una notizia segretaria: le sconfitte elettorali non si minimizzano, si accettano e basta e da lì si riparte. Semmai si massimalizzano, ma per quello ci vogliono talenti che in giro non ne vediamo, diciamo…

In più per minimizzare bisognerebbe evitare di strombazzare. E il suo PD, segretaria, non propone: strombazza.

La sensazione, condivido il pensiero di Marco Biondi in questo articolo, è che si vada al voto con la calcolatrice e si dica un 20% + un 6% + un 3% + eccetera = qualcosa. Pare che non funzioni così. Soprattutto quando c’è di mezzo il M5S per il quale, come la sua sua storia insegna, la matematica non è nemmeno un’opinione: è un alchimia e in qualche modo le cifre torneranno. Come dimostra il 110%.

Dunque consiglieremmo, con sommo rispetto per l’augustissima Schlein, di evitare il pallottoliere e cominciare a lavorare sui programmi, quelle cose anacronistiche dove i partiti – quando erano tali e non macchine da social – mettevano addirittura in campo delle idee, delle primarie, discutevano con la base, facevano proprie le idee degli iscritti, non parlavano solo di lavoro e sanità dicendo le stesse cose per tre anni e succedeva, e non era culo era progetto, che addirittura si vincevano le elezioni.

Tutte cose ottime per un operativo Bonaccini diventato improvvisamente di troppo nella favolosa galassia Schlein del dico sempre le stesse cose magari una volta mi va bene in luoghi dove normalmente non vinco. Una cosa è certa però: Schlein deve essersi accorta che non si vince nelle Marche parlando di Palestina. E’ triste, ma è così. La gente quando vota pensa a casa sua. Se poi si vuole minimizzare si minimizzi, ma la prima tornata elettorale è andata, o meglio, è rimasta dove stava (a destra), in Valle d’Aosta non è stato esattamente un trionfo e in Calabria si potrebbe inciampare di nuovo.

Così Schlein sarà felice di festeggiare la vittoria dove non ci si deve sforzare per vincere: tipo in Toscana dove Giani parte con 15 punti di vantaggio nei sondaggi (e non per merito della segretaria).

C’è da augurarsi che questo PD cambi rotta (o segretaria, o faccia le due cose insieme, o almeno ne faccia una bene) perché, sarà concesso, questa non-linea del non so dove vado e lo rendo noto, ma se mi viene in mente qualcosa ve lo faccio sapere, non è una linea politica: è un’orchite.

 

 

 

(30 settembre 2025)

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