di Redazione
Diversi membri dello staff di Medici Senza Frontiere (MSF) erano all’ospedale Nasser durante l’attacco di questa mattina. Al Nasser, MSF supporta il reparto materno infantile, la pediatria e l’ortopedia.
“È stata una scena mostruosa e crudele. L’attacco è avvenuto in un momento in cui c’è carenza di forniture mediche e attrezzature, cosa che rende ancora più brutale la situazione. Non so cos’altro dire, è qualcosa di mostruoso” dichiara il dottor Mahmoud Kullab di Medici Senza Frontiere, che si trovava al Nasser al momento dell’attacco (audio in inglese).
Jerome Grimaud, coordinatore di emergenza di Msf a Gaza ha denunciato: “con la massima fermezza gli orribili attacchi sferrati oggi da Israele contro l’ospedale Nasser, l’unica struttura medica pubblica parzialmente funzionante nel sud di Gaza. Le forze israeliane hanno ucciso almeno 20 persone e ferito altre 50 in attacchi consecutivi, tra cui operatori sanitari, soccorritori e giornalisti. Tra loro c’era Mariam Abu Dagga, una fotografa freelance che collaborava spesso con MSF. Siamo profondamente addolorati per la sua morte. Mariam lascia un figlio, costretto a crescere senza sua madre. Almeno altri 4 giornalisti sono stati uccisi oggi.
Alcuni membri dello staff di MSF sono stati costretti a rifugiarsi nel laboratorio dell’ospedale mentre Israele colpiva ripetutamente l’edificio durante le operazioni di soccorso. Siamo indignati dal fatto che le forze israeliane continuano ad attaccare operatori sanitari e giornalisti nell’impunità più totale.
Negli ultimi 22 mesi abbiamo assistito alla distruzione di strutture sanitarie, al silenzio imposto ai giornalisti e a operatori sanitari sotto le macerie per via degli attacchi israeliani. Mentre Israele continua a ignorare il diritto internazionale, gli unici testimoni della sua campagna genocida vengono deliberatamente presi di mira. Questo deve finire subito”.
(25 agosto 2025)
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