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Giusto per chiarezza, due parole sui “reporter di agosto” che non avendo nulla da fare…

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di L’Editore

Da quando questo network informativo è online nella forma che vedete oggi, dal 2015, siamo stati accusati di essere: al soldo della Lega, al soldo del M5S, servi del PD, renziani, comunisti, pagati da associazioni gay segrete, e infine, ciliegina sulla torta, di creare informazione fascio-gay-gender.

Si tratta di sentenze da mercato del fine settimana che testimoniano, al di là di ogni ragionevole dubbio, la nostra totale indipendenza come piccola casa editrice indipendente che produce informazione e cultura totalmente indipendenti.

Mai ci era successo, però, di essere investiti da una simile ondata di stupidità – tramutatasi peraltro in una massiccia perdita di follower dai nostri social, non che importi, ne perdi dieci e ne trovi cento, a seconda della pancia del momento – dopo avere pubblicato ciò che pensiamo dell’assassinio di Anas al-Sharif e cinque suoi colleghi riconosciuto da Israele con la solita scusa dell’appartenenza del volto più noto di Al Jazeera alla dirigenza di Hamas. La prova fornita? Una foto del giornalista con uno dei leader di Hamas in una situazione conviviale. Prova che per lo stupidismo d’agosto equivale a certezza.

Conosciamo abbastanza il nostro mestiere per sapere quanto danno può fare una foto magari innocente, che magari raffigura un morto ammazzato che non può difendersi, opportunamente veicolata ad uso stupidario d’agosto, se bastasse agosto.

Prima di andare oltre si specifica che sui nostri quotidiani scrivono tutte e tutti a titolo gratuito – perché non essendo al soldo di nessuno denari per sedicenti direttori, commentatori che vanno in televisione tutti i giorni in tutti i programmi non ce ne sono, e se vogliamo andare in video ci paghiamo lo streaming (tassandoci) – donne e uomini di sinistra, di destra, di centrosinistra, centrodestra, apolitici, gay, lesbiche, eterosessuali e nessuno ha mai avuto censurata una sola virgola, così da mondarci dall’ennesima accusa non detta di essere al soldo di chissà chi.

Quindi, per i commentatori creatori d’odio d’agosto, che non avendo una vita devono evidentemente rovinare un po’ quella degli altri così da riempire il vuoto che alberga le loro inutili teste, abbiamo svolto un’approfondita ricerca sui morti ammazzati da Israele a causa della semplice colpa di avere scelto di informare la gente sulle porcate del potere, e di cercare di farlo con il faro della verità.

Abbiamo svolto diverse ricerche con l’IA e abbiamo incrociato i dati e le fonti per avere un quadro il più possibile oggettivo di ciò che è accaduto – avendo le fonti ufficiali israeliane completamente oscurata la portata della loro opera di distruzione totalmente sproporzionata andando molto oltre l’orribile attentato di Hamas del 7 ottobre – e il quadro che ne deriva è agghiacciante.

Al 12 agosto 2025 secondo le fonti consultate ed elencate di seguito, il numero dei giornalisti ed operatori dell’informazione uccisi dall’Idf agli ordini di Netanyahu oscilla tra i 270 denunciati da Al Jazeera ai 192 riportati da Committee to Protect Journalist. Nel dettaglio:

  • Committee to Protect Journalists (CPJ) – segnala circa 192 giornalisti e operatori dei media uccisi dall’inizio della guerra (7 ottobre 2023).

  • International Federation of Journalists (IFJ) – riporta almeno 195 giornalisti e operatori dei media uccisi dall’inizio del conflitto.

  • Reporters Without Borders (RSF / Reporters Sans Frontières) – parla di cifre più alte in alcuni aggiornamenti, parlando di oltre 200–220 giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza nel periodo considerato; RSF ha anche chiesto riunioni d’emergenza per recenti attacchi.

  • Al Jazeera ha pubblicato una lista dei giornalisti e operatori uccisi affermando che il totale potrebbe essere molto più elevato, e citando cifre fino a quasi 270 giornalisti e operatori dei media uccisi nel conflitto a seconda dei criteri adottati.

  • UNESCO (Direttore Generale) – fornisce conteggi più restrittivi basati su verifiche di decessi “in linea con il lavoro giornalistico” e riporta numeri più bassi (su decine di casi verificati), perché esclude morti non direttamente collegabili all’esercizio della professione secondo i propri criteri. Il numero è disponibile al link.

Uscendo dalla fredda lista di numeri, che lasciano il tempo che trovano proprio in quanto tali e affascineranno per la loro aderenza a ciò che ogni lettore ritiene giusto (secondo il concetto grillino dell’1+1=3 o a volte 5 a seconda della convenienza) va ricordato che Israele ha accusato di appartenere ad Hamas operatori umanitari ammazzati mentre curavano la gente; personale sanitario fatto saltare in aria sulle ambulanze elette a target; palestinesi uccisi da coloni mentre filmavano ciò che stavano facendo nei territori occupati; giornalisti, operatori, speaker radiofonici a seconda della convenienza del momento. Israele non si risparmia nemmeno con le accuse e lo spargimento d’odio su portavoce ONU, segretario generale delle Nazioni Unite, inviati speciali dell’ONU che svolgono il loro lavoro di ricerca che è discorde rispetto alla narrazione di Netanyahu e della sua cricca e persino con il nostro ministro Crosetto. E’ informazione nota e non è un endorsement.

La scusa del volere liberare gli ostaggi è presto caduta nel vuoto: Israele non ha liberato un solo ostaggio, quelli che ora sono liberi sono frutto di uno scambio di prigionierimolti sono morti e degli altri non si sa nulla. Tant’è vero che Netanyahu nemmeno ne parla e la polizia israeliana pesta i parenti e le famiglie degli ostaggi che manifestano.

E a proposito di accuse, nessuno dentro o fuori l’entourage di Natenyahu o dell’Idf ha dato spiegazione sui morti ammazzati mentre ricevevano cibo, o tentavano di averlo, o sui bambini sparati all’addome o ai testicoli mentre aspettavano di ricevere qualcosa da mangiare e ricoverati negli ospedali di MSF, né sulla distruzione di case di operatori ONU con la sola colpa di essere operatori ONU.

Due parole, non ne possiamo avere di più, sulla giornalista e presentatrice radiofonica Duaa Sharaf, di Radio Al-Aqsa uccisa con la figlia in un attacco alla sua abitazione, il 26 ottobre 2023. Con la figlia. Erano dirigenti di Hamas anche loro? Chiediamo ai reporter di agosto

La nostra ricerca ha fornito anche la lista dei nomi dei morti ammazzati da Israele in questo conflitto perché operatori dell’informazione: la lista degli oltre 60mila morti ammazzati, in maggioranza donne e bambini, per il semplice fatto di vivere a Gaza non l’avremo mai, perché Israele nega addirittura le loro morti e impedisce l’ingresso a Gaza degli operatori dell’informazione internazionale.

Questa informazione disturba i reporter d’agosto che per fortuna tra pochi giorni saranno nuovamente impegnati a trasformarsi in arbitri, centravanti e allenatori, cominciando il circo del calcio verso la fine del mese. Sono quelli che “vogliono una vita tranquilla e la coscienza a posto e non hanno diritto né all’una né all’altra” [cit.] e non avendo che tempo da perdere, lo passano come possono insultando chi lavora (studiando e informandosi al meglio) prima di passare all’arbitro di turno.

Un’esistenza invidiabile, diciamo, dove chiamano fascisti gli altri, ma sono portatori che-si-credono sani di quel fascismo trasversale contro il quale lottiamo con tanta determinazione da queste parti. Mica si pretende che si capisca. Del resto con questi chiari di luna e la pochezza neuronale che aleggia, che si vuole fare. Non resterebbe che un buon bicchiere di rosso per consolarsi, ma poi ti chiamano comunista.

Come vedete contro l’idiozia non c’è scampo.

 

 

(12 agosto 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 



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