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Quando l’amico americano alla fine lo mette in quel posto a un paese intero, e loro zitti e muti

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Travolta da se stessa e dalla sua sicumera la presidente del Consiglio passerà alla storia come una delle poche presidenti del Consiglio che ha sgambettato se stessa convinta di far bene. Peggio di lei solo Salvini che si autodimissiona, poi fa marcia indietro, e quindi si fa dimissionare da Conte. E’ davvero il governo più straordinario della storia…

Non sanno cosa fare, dicono la qualunque, non ne fanno una buona e sperano in dazi al 10% perché Meloni è la pontiera tra Trump e UE. Ma ne è convinta solo lei, insieme a Italo Bocchino.

Della stupefacente lettera in stile simil-mafioso di un presidente americano che fa politica con le minacce e l’intimidazione e vuole affamare il mondo per Make America Great again, abbiamo parlato qui, ma non è un finale che nessuno si aspettava, forse non se l’aspettavano al governo dove erano convinti, siccome sono bravi, buoni, belli e soprattutto furbi, che l’Italia sarebbe stata risparmiata e ora non sanno che pesci prendere.

Se già i dazi al 10% sarebbero stati anche affrontabili, ma il presidente di Confindustria le aveva già cantate chiare al governo, inascoltato, il 30% è un incubo che diventa realtà solo perché nessuno l’ha voluto vedere arrivare. E questo è molto peggio che non vedere arrivare Elly Schlein.

Così Palazzo Chigi fa uscire la solita solfa: “Confidiamo nella buona volontà di tutti gli attori in campo per arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso, atteso che – particolarmente nello scenario attuale – non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico. Ora è fondamentale rimanere focalizzati sui negoziati, evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un’intesa”. Non vuol dire un cazzo, ma c’è stile e ci sarebbe unicità d’intenti tra Roma e Berlino sulla strada del “non forzare”.

Intanto si scatenano i commentatori prezzolati sulle varie reti a dire che è colpa dell’Europa perché sugli accordi commerciali decide Bruxelles. E’ così da decenni. Meno male che se ne sono accorti. Ma i commentatori prezzolati non dicono la verità: e la verità è che i dazi distruggerebbero il bacino elettorale di questa destra devastata e devastante se è vero, ed è vero, che da Federvini a Confcommercio, fino alla potente Coldiretti, stanno mettendo in guardia dai danni che subirebbero tra dazi statunitensi e contromisure europee.

Decine di miliardi in fumo, col solo settore agroalimentare che potrebbe avere un impatto di 2,3 miliardi di euro. Nel frattempo Salvini non perde tempo: “Trump non ha motivi per prendersela col nostro Paese, ma ancora una volta paghiamo il prezzo di un’Europa a trazione tedesca”; il discorso è insensato, ma non per il bacino elettorale leghista che più i discorsi sono semplici e insensati meglio li capiscono.

Picchia duro il M5S per i quali la premier “non ha lavorato per l’Italia, non ha lavorato per l’Italia nell’Unione europea non ha lavorato per fare assumere all’Ue un atteggiamento vagamente efficace. È il tracollo di un assetto di Europa, voluto dalla Von der Leyen e dalla Meloni supinamente accettato, destinato a soccombere”. Non va giù leggera nemmeno Elly Schlein che dice di aspettarsi una “presa di posizione netta e forte da parte del governo e di Giorgia Meloni perché per le loro amicizie politiche non possono danneggiare l’interesse nazionale ed europeo”. Più chiaro di così. Poi nel caso non dovesse essere chiaro Schlein prosegue: “Dall’inizio abbiamo detto che l’Europa doveva essere pronta a negoziare compatta e pronta a colpire dove fa più male, e cioè gli interessi delle big tech americane, big tech di cui Trump è il lobbista” ottima considerazione che qualcuno dovrebbe ripetere più volte.

E così cala il sipario – mentre il buon Senaldi a In Onda ha una specie di crisi di nervi, o è la solita scusa per non far parlare Padellaro, che non riesce a spiegarsi nemmeno lui (un genio Antonio Padellaro: “Stai male?”) – su questo momento delicatissimo per l’Italia e l’UE, oltre che per la stabilità mondiale,  che da certi commentatori prezzolati viene liquidata con due grida e un’opinioncina da scuola elementare.

 

 

(12 luglio 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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