E dopo che la Guerra contro l’Iran (che per Khamenei è stata una vittoria, per Netanyahu è stata una vittoria e per Trump pure, con la differenza che il presidente americano ha trattato quei due come bambini imbecilli, lui che invece è il genio della lampada) vogliamo dirla con Cacciari e con l’intervista furiosa da lui rilasciata oggi a Repubblica.
Nel suo sprezzante giudizio contro la presenza del Bezos a Venezia, Cacciari ha messo insieme un paio di riflessioni sulle “sciocchezze che si dicono per confondere le acque. Se si infilano in un frullatore Bezos, Venezia, le guerre, Trump, le ingiustizie, la distruzione del pianeta, il capitalismo, l’evasione fiscale, l’overtourism, il lusso e via elencando, esce un liquido in cui nulla è più distinguibile. La confusione mira a impedire la comprensione dei problemi”.
Se ci riflettete nello stesso raccapricciante frullatore sono stati infilati gli stessi commenti, ma riguardanti l’attacco Israelo-americano contro l’Iran all’interno di quel contenitore dell’umido che è ormai quello che veniva definito con disprezzo il main stream per le élite che dominavano il mondo [sic], divenuto main stream della persona orgogliosamente della strada che dalla strada ha imparato, e si nota, e ora che le bombe tacciono (almeno le bombe che facevano paura) si può ritornare alla solita vecchia mxxxxa.
E’ quello che ha fatto Israele agli ordini di Netanyahu: dopo avere liquidato, vedremo fino a quando, la questione Iran è ritornato allo sport preferito delle ultime settimane: affamare i Palestinesi impedendo a questa povera gente di cui non frega un accidente a nessuno, persino di ricevere gli aiuti che gli servono per vivere.
Per il momento la polemica del momento riguarda Bezos. Siamo un grande paese, che dire…
(26 giugno 2025)
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