di Daniele Santi
Non c’è pace in casa Mediaset nemmeno coi governi amici, perché – puta caso – ci sarebbe anche la possibilità, non così remota, che con una Meloni sempre più anti-Ue e un Salvini sempre più filo-vice-Trump, le cose non si mettano bene per i gioielli di famiglia. Nel senso di aziende della casa. E nemmeno si può dare la colpa alla magistratura comunista, almeno stavolta.
L’Huffington Post scrive che la famiglia Berlusconi non condividerebbe affatto le ultime uscite critiche con la Ue della premier e di Salvini. Il quotidiano cita una fonte molto vicina ai Piermarina che afferma “Marina e Pier Silvio sanno bene che senza Europa le cose si metterebbero male anche per le loro aziende”. Del resto Marina Berlusconi molto recentemente non le aveva certo mandate a dire, soffermandosi su diritti individuali e libertà personali, sulla commissione Covid, su molti argomenti, diciamo. Come quando aveva affermato, così candidamente, come se venisse da un altro pianeta: “Spero che Trump non rottami l’Occidente“. Parlando a Tajani perché Meloni intendesse. Ma non intese.
Così il discreto pressing dei berluscones junior aveva, qualche settimana fa, portato Antonio Tajani, presidente del partito che è espressione del centrismo alla Berlusconi e che – dicono i comunisti maligni – ha una voce di bilancio che si chiama debito, che sarebbe sostanzioso, proprio con la famiglia dalla bocca larga che a stare zitta nemmeno ci pensa – che “se il governo fosse stato antieuropeista” Forza Italia, voleva rassicurare, non ne avrebbe fatto parte.
Ecco. Diremmo che l’ora è giunta, don Antonio e rispettabilissimo ministro degli Esteri. Qualora volesse, il tempo sarebbe questo. E così dopo tanti tentennamenti, Antonio Tajani è arrivato ieri a minacciare la crisi e l’ha detta proprio chiara: “Sulla politica estera, la linea la danno premier e ministero degli Esteri”, poi, come una frusta, “Se questo governo è anti-europeista, noi fuori subito”. Un subito che inizia con la “s” e finisce con la “o” che non rappresentano certo un orizzonte temporale, ma è sempre meglio di niente, ed è frutto dell’esasperazione nei confronti di Salvini che con tutti gli impegni che ha da ministro degli Esteri e degli Interni di fare il ministro dei Trasporti neanche a parlarne.
Le esternazioni di Marina Berlusconi erano iniziate nel giugno scorso quando aveva dichiarato che su fine vita e diritti individuali si sentiva più in sintonia col centrosinistra. Apriti cielo. Tanto era stato lo scoramento, così forte il panico nel governo che le loro azioni non erano cambiate di una virgola.
(23 marzo 2025)
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