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Cose incredibili che ogni elettore dovrebbe sapere

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di Massimo Mastruzzo*

Non so se esista un altro paese al mondo in cui, pur in presenza di una legge elettorale con sbarramento al 4%, per presentarsi alle elezioni bisogna raccogliere 300.000 firme autenticate: 30.000 in ognuna delle 5 circoscrizioni e  almeno 3000 in ognuna delle regioni. E’ esentato – e questo è un primo elemento assurdo – chi ha un gruppo parlamentare in Italia o in Europa.

Dunque se una forza politica nuova vuole partecipare alle elezioni europee deve riuscire a mettere in movimento una mobilitazione organizzata talmente poderosa da rendere difficilissimo il raggiungimento dell’obiettivo in assenza di una presenza strutturata in tutti i territori e senza le adeguate risorse economiche.

Ma non finisce qui. La norma (evidentemente scritta da chi non ha mai dovuto misurarsi con l’ostacolo della raccolta di firme), prevede che si debba raggiungere la soglia delle 3000 firme anche in regioni piccolissime, con pochi abitanti, come la Valle D’Aosta, il Molise, La Basilicata. Il mancato raggiungimento di tale soglia in queste regioni vanifica l’eventuale positivo risultato raggiunto nella circoscrizione. In poche parole, le firme di migliaia di cittadini e cittadine vengono gettate nel cestino e in quella stessa circoscrizione non ti puoi presentare. Solo grazie a una deroga alla legge le firme sono state dimezzate, ma restano tantissime rispetto al tempo a disposizione.

Ancora: vi pare possibile che in Italia nel 2024 non sia ancora prevista la firma digitale? Essa vale per molte altre operazioni ma non per garantire partecipazione ed esercizio democratico.

Per esprimerti vieni costretto alla ardua impresa di organizzare i banchetti per raccogliere le firme, di chiedere a questura e Comune le autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico, di trovare un autenticatore altrimenti la tua firma non vale, eccetera.

Non è ancora finita. La legge prevede che i cittadini  possano firmare nella sede dei propri Comuni di residenza, a cui chi presenta la lista deve inviare tramite Pec i moduli per la raccolta firme, deve poi telefonare o mandare qualcuno per accertarsi se i moduli siano stati resi disponibili pubblicamente, poiché nella maggior parte dei casi  restano nei cassetti. Si entra insomma in un vorticoso percorso in salita ripida che rende l’impresa, anche sul piano burocratico, molto molto ardua.

Ma la scalata non finisce qui. C’è infatti un aspetto tutto politico e molto grave. Nei moduli per raccogliere le firme bisogna anche scrivere chi sono i candidati e le candidate della lista in questione. E questo è un grande svantaggio rispetto a chi non deve raccogliere le firme. È facile capirne il motivo: chi non deve raccogliere le firme ha molto più tempo per scegliere le proprie candidature. Mentre, quindi, la Lista “Pace Terra Dignità” ha dovuto scegliere i candidati e le candidate in fretta e renderli noti, tutte le altre forze politiche oggi stanno ancora discutendo nel merito.

Mentre la Lista “Pace Terra Dignità” sta affrontando, in tutte le regioni, la scalata della raccolta firme per poter essere presente alle elezioni europee, le altre forze politiche sono già in campagna elettorale.

Questo nonostante sia molto importante per la pluralità democratica: L’Italia è un Paese democratico che si fonda sulla pluralità dei partiti. A questo proposito dice l’art. 49 della Costituzione italiana: tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

La sola presenza della lista “Pace Terra Dignità” tiene infatti viva una discussione che ritengo cruciale: la lotta contra la guerra, la costruzione della pace come strada alternativa praticabile; la disomogeneità territoriale nazionale che divide economicamente l’Italia in due.

Se non si apre un confronto politico su questi temi, la discussione sugli altri temi, pur importanti, rischia di diventare stucchevole. Se la politica non fa questo, a che cosa serve?


*Referente in Lombardia per la Lista “Pace Terra Dignità”

 

 

(8 aprile 2024)

©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 



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