di Daniele Santi
“Dopo 8 mesi di guerra scatenata da una criminale invasione militare e di fronte alle immagini delle rappresaglie russe contro la popolazione ucraina inerme, leggere ancora chi inneggia ad una pace che sottintederebbe la resa del Paese aggredito fa nascere più di una perplessità sulle reali motivazioni che spingono esponenti politici e personaggi mediatici tenere di fatto le parti del dittatore russo”, Claudio Desirò, Segretario Nazionale di Italia Liberale e Popolare, commenta così all’Agenparl le ultime notizie in arrivo riguardo il conflitto in atto nel cuore dell’Europa.
“Organizzare una manifestazione per la pace” continua Desirò “considerando le notizie che arrivano dal campo e che parlano di piogge di missili lanciati su obiettivi civili, parchi giochi, scuole ed ospedali, senza che la stessa sia organizzata quantomeno sotto le finestre dell’Ambasciata Russa, a chiedere il ritiro delle truppe dal suolo ucraino, risulta offensivo nei confronti di una popolazione martirizzata e costretta a subire la cieca violenza scatenata da un dittatore in cerca di conquiste. Da quando i resistenti Ucraini hanno cominciato a conquistare terreno ottenendo una serie di vittorie strategiche sul campo, i pacifinti nostrani, a partire da Giuseppe Conte e dalla sinistra radicalizzata, sono tornati a chiedere a gran voce la pace senza mai richiedere alla Russia di sospendere le ostilità e rientrare nei propri confini. A differenza di chi chiede una pace senza mai entrare nel merito di chi ne sia il vero nemico, ossia Vladimir Putin, come Italia Liberale e Popolare auspichiamo che la Russia rientri al più presto nei propri confini, ritirandosi dai territori illegalmente invasi dal 2014 in poi, e sosteniamo l’esigenza che il nostro Paese e l’Unione Europea in particolare, mantengano ed aumentino il proprio supporto militare e strategico all’Ucraina”, conclude Desirò.
(11 ottobre 2022)
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