di Daniele Santi
Salvini sembra ormai avere pochi margini di manovra, soprattutto dopo che ha dovuto smentire un suo presunto viaggio a Mosca stimolato in quel senso anche da un irritatissimo Giorgetti, che come Fedriga fa parte della Lega di Governo, non di quella agitatrice e inconcludente di Salvini e deve ripiegare su dichiarazioni finto-pacifiste per far tremare il governo Draghi di cui fa parte e al quale, contemporaneamente, si oppone.
Visti i rapporti stretti con la Russia di Putin e dopo l’intervento a gamba tesa di Lavrov dalle reti amiche di Mediaset, forse Salvini non è proprio tranquillo. E’ infatti successiva all’osceno intervento del ministro di Putin che Salvini la dichiarazione all’Adnkronos: “Comincio ad avere dubbi sull’utilità dell’invio di armi in Ucraina” con rispolvero di un trumpismo opportunista che gli ha fatto dire “Con Trump alla Casa Bianca non saremmo arrivati a questo punto”.
Salvini è stritolato tra il suo ruolo di segretario di un partito di governo, di sostenitore in pectore di Putin, di oppositore dello stesso governo e i suoi uomini come Fedriga che gli ha detto “Ciao ciao nel 2023 vado da solo“.
Salvini ha poche alternative: una è quella di far saltare in aria il Governo, e dovrà vedersela con la parte della Lega di Governo che fa capo a Giorgetti mentre, contemporaneamente, dovrà riuscire a vincere le elezioni amministrative in Sicilia dove la sua Lega non esiste neanche nei simboli, così come a Genova; quindi dovrà continuare a tenere alto il vessillo di un pacifismo al quale non crede nemmeno lui sapendo che Meloni, che lo supera nei sondaggi di quasi 8 punti, ha usato parole di fuoco contro l’invasione di campo russa dagli schermi di Rete 4 mentre lui, Salvini, sussurrava ai sordi.
O può continuare ad essere tutto ciò che finge di essere a giorni alterni nella disperata impresa di piacere a tutti, a non dispiacere a nessuno, senza prestare troppa attenzione ai sondaggi che vedono la sua Lega dimezzata rispetto al 2019 quando gli venne detto “Prego, si accomodi” e addirittura sotto il risultato elettorale reale del 2018. Non vorremmo essere nei suoi panni.
(3 maggio 2022)
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