di Giovanna Di Rosa
Non essendoci stati sufficienti ventiquattro mesi di orchite ordita da virologi improvvisati in grado di capire da una frase di 280 caratteri: natura, codice genetico e provenienza di un virus oltre che l’efficacia di cure eventuali e immaginarie; e riuscendo anche a leggere – sempre in quei 280 caratteri – percentuali di decessi, morti reali e immaginarie, esistenza o inesistenza di varianti vere o presunte, tocca ora ricominciare dall’inizio.
Il calo dei contagi, tenetevi forte, aveva permesso ai virologi improvvisati a ritornare al loro precedente mestiere di politologi improvvisati: condendo i loro discorsi di qualche svarione giustizialista o buonista a seconda della necessità e dello stato d’animo del momento, riuscivano a schierarsi contro qualcosa e ad essere parte di qualcosa d’altro, perché l’importante è sentirsi parte di un gruppo che pensa esattamente le cazzate che pensiamo. Non ci si sofferma così sul tempo che passa, mentre noi continuiamo a pensarci eterni.
Ora, la storia dell’uomo insegna che mentre l’umano incedere avanza regale verso la putrefazione sentendosi eterno ed infallibile, ci troviamo di fronte ad una guerra guerreggiata che vede un invasore e un paese, in pace, indipendente, con un governo eletto democraticamente, invaso. Così succede che abbandonata la politologia, come come era stata abbandonata la virologia, dopo essere già stati esperti di diplomazia, di Medio Oriente, sinologhi e storici di grido, i nostri esperi si sono trasformati in geopolitologi schierati immediatamente sui due fronti opposti dello scontro in atto al di qua degli Urali e pericolosamente vicino al territorio UE e ai trenta paesi NATO. Non li preoccupa la pericolosità della guerra, non stanno mica al bar a parlare di idiozie, loro sono per le cose serie, così gridano all’interventismo di una o dell’altra parte, puntando il dito contro l’una o l’altra parte, muovendo maldestramente un paio di dita per ogni mano per fornire spiegazioni che, disgraziatamente per il futuro, dureranno assai di più della materia ossea di cui quelle dita sono fatte.
E’ il fascino dell’armiamoci e partite. Ed è il fascino del cafone del teorico interventista da poltrona. Ma possiamo stare tranquilli. Basterà aspettare qualche mese e ci sarà una nuova branca dell’umano sapere poco e qualche volta pochissimo che farà sentire tutti esperti. Perché il tempo è maestro.
(12 marzo 2022)
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