di Vittorio Lussana
Anche quest’anno sarà un Natale difficile: il secondo consecutivo dall’inizio della pandemia da coronavirus. Tuttavia, si ricordi com’eravamo messi l’anno scorso, con le chiusure forzate imposte dall’allora Governo Conte 2 e i numerosi lutti che stavano colpendo le nostre famiglie. La situazione, quest’anno, è un po’ diversa, anche se siamo ancora costretti a fare attenzione per via della variante Omicron: una versione modificata del SarsCov2, assai più contagiosa ma forse – e specifichiamo forse – meno severa delle precedenti.
Affermiamo cautamente l’ipotesi di un virus in via di indebolimento, sulla base di una serie di dati da noi raccolti presso le agenzie per la salute pubblica dei principali Paesi in cui l’attuale versione del coronavirus si è diffusa: il National Institute for Communicable Diseases per quanto riguarda la Repubblica sudafricana e il National Health Service per Inghilterra, Galles e Scozia. Attenzione, però, a mantenere la situazione sudafricana nel proprio contesto: l’età media della sua popolazione è più bassa della nostra e la Omicron sembra meno potente, nei suoi effetti, proprio per questi motivi. I paragoni è meglio farli con Paesi demograficamente più simili al nostro, come per esempio la Gran Bretagna, al fine di trarre tendenze grossomodo più attendibili per la situazione italiana.
In secondo luogo, proprio i dati forniti dall’agenzia inglese di salute pubblica sembrano confermare che la Omicron sia più leggera della Delta, ma non di molto. In buona sostanza, SEMBRA – e lo scriviamo tutto in maiuscolo… – che si tratti di un virus che, per aumentare la propria velocità di contagio e le sue possibilità di replica, abbia deciso di perdere un poco di letalità. Ma non di molto, in realtà: sempre i dati inglesi ci dicono, infatti, che il tasso di ospedalizzazione è più basso solamente del 20% rispetto alle varianti precedenti. Quindi, non è ancora il caso di abbassare la guardia.
In terzo luogo, sembrerebbe trattarsi di una sorta di Covid junior. Esso, infatti, si diffonde tra persone di età più bassa del solito: giovani e giovanissimi. Ma anche questo è un dato che può trarci in inganno: siccome i giovani hanno anticorpi più attivi, la patologia appare meno dannosa o, spesse volte, addirittura asintomatica, anche se non è detto che lo sia sistematicamente nei suoi possibili decorsi, anch’essi assai diversificati a seconda della carica virale.
Infine, la velocità di contagio della Omicron: essa è altissima. E, in gennaio, arriveremo a numeri di diffusione importanti. Ma anche in questo caso è meglio non lasciarsi ingannare: non dovremmo raggiungere i picchi di contagio degli altri Paesi e potremmo incontrare, a un certo punto, un nostro equilibrio, con una curva che diventerà piana senza impennate improvvise o repentine.
Il virus sta virando, come peraltro avevamo scritto nel Giustappunto! della settimana scorsa, verso le fasce più giovani, poiché trova i nostri anziani vaccinati. Quindi: a) avanti con le terze dosi per tutti; b) avanti con la vaccinazione di giovani e giovanissimi; c) se si vaccinassero anche i No vax, essi ci farebbero un grande favore, anche se pensano che tutto ciò non serva a niente, perché in tal modo potrebbero dare una mano e comprenderebbero che stiamo difendendo soprattutto loro.
Infine, i comportamenti da attuare durante le feste: state attenti e non assembratevi. Sarà un Natale in cui si dovrà tornare a un distanziamento sociale molto vicino a quello della prima fase. Portate pazienza, perché forse è vero che il virus corre di più, ma si sta indebolendo. Si consigliano, a questo punto, le mascherine Ffp2, che potrebbero aiutare a evitare troppi contagi: se arriveremo a febbraio con un equilibrio dei dati accettabile, probabilmente ci accorgeremo di essere agli ultimi giri di questa giostra infernale e la quinta ondata dell’autunno 2022 potrebbe essere ancora più debole, quasi come un’influenza normale.
Se avremo presto vaccini aggiornati, farmaci e cure, allora saremo finalmente arrivati alla fase di endemizzazione del virus. Speriamo bene e, per intanto, buone feste per tutti.
(24 dicembre 2021)
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