di Giovanna Di Rosa, #ilcommento
L’accanimento [sic] è tale che i fratelli coltelli della politica italiana Salvini e Meloni, il primo in caduta libera nel voto reale e la seconda che tiene, ma non per molto, devono immediatamente risalire sul carro di Orbán e dei sovranisti neri europei più incazzati che mai che ora vogliono un muro che difenda [sic] i loro paesi dall’assalto dei migranti.
Salvini esce così dall’europeismo filo-Draghi degli ultimi mesi ed immediatamente risale sul carro dell’odio anti-migranti che alla fine è quello che rende di più al suo puerile giocherellare col fuoco della politica, e Meloni conferma il suo impegno contro tutti: contro il governo in Italia, contro l’Italia in Europa, contro l’Europa in Italia per patriottismo, perché altre strade non ce ne sono. Avviene nel momento in cui l’unica cosa chiara uscita dalle urne è che gli Italiani vogliono tranquillità, e Draghi gliel’ha data. I fratelli coltelli dell’ultra-destra invece, continuano a gridare come se non ci fosse domani. E forse è proprio così, perché per loro domani vuol dire tra un’ora. E il futuro nemmeno lo vedono, perché non ce l’hanno in testa. I loro progetti arrivano tutt’al più al prossimo stipendio da parlamentare (e anche da europaralamentare e consigliere comunale e segretario di partito), ché sono sempre un sacco di soldi mentre con parole vuote parlano a chi vede entrare 800 € al mese quando va bene.
Dunque il neo-sovranismo sporco e razzista con muro al seguito (c’ha fallito sopra persino Trump) è la nuova battaglia della sempre più nera destra italiana – che però son fascisti gli altri e la colpa di “dare troppa importanza ai fascisti” è “della sinistra” (Meloni docet) – assediata da inchieste, “lobby nere” dentro l’uno e l’altro partito, neo-nazisti alla Lealtà Azione con distribuzione di pacchi alimentari ai poveracci (panem et cinrcensem, diceva quello) e nessun progetto politico per l’Italia. Last but not least cadute verticali e candidati sconfitti alle elezioni.
Ora, tocca risalire nei sondaggi e salvare le poltrone, l’imprescindibile è il muro anti-migranti europeo in chiave elettorale locale. Che è sempre meglio che fare programmi di governo.
Non ci sarebbe da stupirsi se di muri ne proponessero due. Uno anche in mezzo al Mediterraneo, da Istanbul a Gibilterra (stando attenti a tenere dentro Malta, che un paradiso fiscale fa sempre comodo). Qualche gonzo che li insegue lo troverebbero comunque.
(9 ottobre 2021)
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