di Daniele Santi, #politica
E così è arrivato il capolavoro di Salvini che pur di rimanere in sella dà il colpo di coda, vota contro se stesso, i suoi ministri, vota contro il Governo di cui fa parte e dice no all’obbligatorietà del Green pass assumendosi una responsabilità politica di gravità indescrivibile, tutto in ordine di non perdere le Amministrative 2021 con i candidati disastrosi che si è scelto.
La prova muscolare del Salvini avviene per dimostrare che la Lega è forte, almeno come FdI, ed è forte in parlamento non solo nei sondaggi: ma entrambe le forze politiche sono in parlamento con i voti presi nel 2018, che sono assai meno di quelli possibili che si leggono dalle intenzioni di voto, anche se si guardano bene dal raccontarlo agli elettori. Anzi, prendono decisioni irresponsabili sulla pelle del paese per fingere di essere molto più forti di quanto sono in realtà.
La sensazione è che Salvini pagherà un prezzo politico altissimo per questa sua decisione schizofrenica, dopo che nemmeno ha avuto il coraggio di esporsi ed ha lasciato che fosse il deputato leghista Claudio Borghi a votare per la soppressione del Green pass in un trionfo di incoerenza, incapacità politica, pulsioni assolutiste ed anarchia interna. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Zaia.
Furiosi dal PD: “Con il voto in commissione, annunciato e sostenuto a nome del suo partito dal deputato leghista Claudio Borghi per la soppressione del Green Pass, si conferma la solita incoerenza e ambiguità della Lega sui vaccini e sulle misure di contrasto al Covid”, sono le parole di Pietro De Luca, vicecapogruppo PD a Montecitorio. Picchia anche più duro Gianni Letta che tuona: “La Lega è fuori dalla maggioranza”.
(1 settembre 2021)
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