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HomeCopertinaDue arresti per voto di scambio politico-mafioso. Indagato l’europarlamentare leghista Matteo Adinolfi

Due arresti per voto di scambio politico-mafioso. Indagato l’europarlamentare leghista Matteo Adinolfi

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di Redazione, #Politica

Mentre Matteo Salvini si occupa di cose serie [sic] come Conte che vuol far cadere il governo Draghi, nel suo racconto personale, ecco che la cronaca ci racconta di arresti per voto di scambio politico-mafioso, due arresti, e di un indagato: l’europarlamentare leghista Matteo Adinolfi, capolista di “Noi con Salvini” alle elezioni comunali del 2016.

Scrive Il Fatto Quotidiano che secondo gli inquirenti sarebbe stato l’imprenditore Raffaele Del Prete a pagare 45mila euro al clan Di Silvio per garantire 200 voti a Matteo Adinolfi, attuale deputato a Bruxelles e capolista di “Noi con Salvini” alle elezioni comunali del 2016.

Il Fatto Quotidiano racconta così la vicenda:

“l’imprenditore del settore dei rifiuti nella provincia di Latina è finito agli arresti domiciliari per scambio elettorale politico-mafioso in un’inchiesta in cui è indagato anche l’europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi. Polizia e Carabinieri hanno eseguito due arresti in base all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Latina, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma, nell’ambito dell’indagine “Touchdown”, in cui si è accertato l’intervento illecito di Raffaele Del Prete – titolare della Del Prete srl, azienda attiva nella raccolta e trasporto di rifiuti urbani – in occasione delle elezioni comunali del 5 giugno 2016.

Pagando una somma di 45mila euro in tre tranche a membri del clan Di Silvio, hanno ricostruito gli inquirenti, Del Prete assicurava l’aggiudicazione di almeno duecento voti ad Adinolfi – coordinatore della Lega in provincia di Latina, attuale deputato a Bruxelles e allora capolista candidato al consiglio comunale nella lista “Noi con Salvini” – nei quartieri di influenza criminale del Clan. Le evidenze investigative sono state confermate, tra l’altro, dalle dichiarazioni dei due collaboratori di giustizia Agostino Riccardo e Renato Pugliese“.

Da Salvini e dalla Lega di salvini per il momento giunge solo silenzio. Con tutto quello che c’è da dire, di vero e di assai meno vero, sul Ddl Zan attualmente in discussione, non c’è tempo per robetta come il voto di scambio politico-mafioso.

 

(13 luglio 2021)

©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 

 



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